Vita, riflessioni,
accadimenti e scoperte
di un "mustache" in giro
per Parigi
In questo momento stara' dormendo.
Ieri da Singapore ha chiamato Bertrand per sapere se tutto fosse a posto.
La prima volta che l'ho vista aveva il fiatone, quattro piani subito dopo essere tornati da Tokyo.
Gentile per contratto. Sorridente per bandiera.
Sabato stava lavando il pavimento con ossessivo amore.
Occhi piccoli, accento francese in inglese, italiano e tedesco. Qualche convenevole.
Insieme ripercorriamo la lista di cose da fare. Sospira.
Sono sicuro che teme di essersi dimenticata qualcosa. Sa che me ne sono accorto.
In bagno ci sono mille bustine di sciampo e balsamo da tutto l'universo.
Faccia struccata capelli raccolti, "ça c'est pour vous" dice. Indica con un dito sottile e bianco un quadretto cinese vicino alla finestra.
Vuole sbrigarsi, si fida di me perche' pensa che gli italiani siano brave persone. Sono siciliano.
Sento che il suo affetto per questo luogo e' fortissimo. Questo mi intimorisce, vorrei abbracciarla.
Lei parla di soldi, unica consolazione. Capisco. Non penso che trovero' mai il coraggio di fare lo stesso.
Un giorno, ne sono sicuro, ci rincontreremo in alto.
Sara' bello parlare di quella luce, per me nuova, che la mattina entra dalla finestra del soggiorno.
Anne le prometto che trattero' la sua casa con la gentilezza leggera e innocente che mi ispira.
Mi saluti le nuvole dal suo jet AirFrance!